Stratis Tsirkas
Cronologia schematica della vita e delle opere (da E.KE.BI.)
Questo testo è stato ricavato parzialmente da Wikipedia nelle versioni greca e francese, dal sito della casa editrice Kedros, che ha curato e cura le sue pubblicazioni, e -per la quasi totalità- da quanto riportato sul sito di Biblionet (www.biblionet.gr) che contiene i cataloghi ufficiali nazionali e molti materiali relativi ai Books-in-Print greci e del Centro Nazionale del Libro (E.KE.BI Εθνικό Κέντρο Βιβλίου). Tra cui quelli dedicati a Stratis Tsirkas.
Questa cronologia è stata compilata nel 2010 in occasione del compimento dei trent’anni dalla morte dell’autore.
L’ opera più importante di Stratis Tsirkas è la trilogia Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva (1960-1965), che si compone di tre romanzi: Η Λέσχη (Il Club), Αριάγνη (Ariagni) e Η Νυχτερίδα (Il Pipistrello). In queste pagine l’opera è citata più volte sia come opera unica (la trilogia) sia nelle sue specifiche tre componenti.
Centro della trilogia sono gli eventi storici e politici del periodo in Medio Oriente e i conflitti, che si svilupparono in tre ingovernabili città, Gerusalemme, Il Cairo e Alessandria. Tsirkas vide l’intera trilogia come un tentativo di giustificare il movimento dell’aprile 1944, in cui l’esercito greco in Medio Oriente insorse contro il tentativo di smantellamento e sottomissione totale da parte degli elementi del governo derivati dalla dittatura di Metaxa e del Comando britannico d’occupazione. Cosa che fu di fatto l’avvio della guerra civile, che dilaniò la Grecia tra il 1945 ed il 1949, con tutte le conseguenze seguenti.
La pubblicazione provocò reazioni molto positive ma ebbe anche qualche effetto negativo, perché causò uno scontro diretto tra l’Autore ed il K.K.E. (Partito Comunista Greco), che gli chiese di rinunciare al suo lavoro. Tsirkas rifiutò e, a causa del suo rifiuto, fu espulso dal partito. Dopo la scissione del KKE in due tronconi nel 1968 (KKE dell’Esterno, rigidamente filosovietico e KKE dell’Interno, assai vicino alle posizioni eurocentriche del PCI italiano), Tsirkas aderì a quest’ultimo.
La traduzione francese della trilogia Città alla deriva, di Catherine Lerouvre e Chrysa Prokopakis, nel 1971 vinse il premio della critica per il miglior romanzo straniero dell’anno.
Questo testo è stato tradotto e redatto nel 2024 e contiene piccole integrazioni e note atte favorirne la comprensione per lettori non greci.
Stratis Tsirkas
Cronologia schematica della vita e delle opere (da E.KE.BI. con aggiunte)
1911
Yiannis Hatziandreas, che era il vero nome di Stratis Tsirkas, nasce il 23 luglio al Cairo. Primo figlio della famiglia di Kostis Hatziandreas, fuggito in Egitto per evitare il servizio militare nell’esercito turco, e Persephone Stamaratis, di Chios, che in seguito avrebbe avuto altri tre figli (Maria, Nikolas, Alexandra). La famiglia risiedeva in Abdel Dayem Street, nel popolare quartiere greco-arabo di Abdin, che emergerà spesso nel suo lavoro letterario. Allo stesso modo nella sua opera apparirà anche Ramli, zona fuori Alessandria, dove il piccolo Yiannis trascorreva le vacanze con il nonno Stefanis.
1917
Si iscrive alla Scuola Abeteios[1] del Cairo. Uno studente eccellente, con un rendimento speciale in matematica.
1923-1924
Terminate le scuole primarie, si iscrive alle secondarie nella sezione commerciale di Abeteios: “Yiannis sognava la filologia. Ma i nostri padri l’hanno messa da parte, ne abbiamo parlato. La scuola di filologia avrebbe significato anche ulteriori studi: Atene, Università, Europa. Dove sarebbero mai stati i soldi per quello? Indirizzo commerciale, quindi, e subito dopo il lavoro: bancario, contabile, ecc.” scrisse il suo compagno di classe Giorgos G. Dimos (in “Quegli anni dell’infanzia”, Leggo, n. 171/1987, p. 22). Ma Yiannis legge Verne, Hugo, Zola, Loti, Shakespeare, Tolstoj, Dostoevskij, le riviste Children’s Body, Panorama e National Herald of America, e guarda film con passione.
1927
Aprile – maggio: pubblica le sue prime traduzioni (Heine, Alfred de Musset, Schiller) sulle riviste Family e Bouquet. 16 luglio: viene pubblicata la sua prima prosa, intitolata “La Luna” (Panegyptìa, fol. 37). Il poeta Loukas Christofidis farà la prefazione al nuovo autore: “Panegyptìa può considerarsi orgogliosa di essere la prima a pubblicare la storia di un giovane egiziano, che ha appena visto il suo quattordicesimo compleanno (in realtà sedicesimo). Il giovane Yiannis Hatziandreas del Cairo dimostra con questa prima opera letteraria di essere dotato di un talento raro, che si distingue per una forte immaginazione, un sufficiente sentimento del bello e una percezione del non necessario, che non hanno i giovani della sua età.”
1928
Si diploma al Dipartimento commerciale della Scuola Abeteios e viene assunto dalla Banca Nazionale d’Egitto, dove lavorerà per un anno.
1929
Trova lavoro in una fabbrica di sgranatura del cotone nell’Alto Egitto. Resterà nella zona (ad Abutig il primo anno e poi a Deirut) per dieci anni, prima come contabile e poi come responsabile dei siti di sgranatura. In queste zone vivrà da vicino la terribile povertà e lo sfruttamento dei contadini, cosa che influenzerà la sua formazione ideologico-politica.
1930
Febbraio: prima pubblicazione su una rivista greca, Protoporia (numero 2) di F. Iofyllis, di un proprio testo (“Mesimeriatiko” Ora di pranzo): “Devo dirti che quando avevo vent’anni, cioè nel 1930-31, scrissi un romanzo. Di cui un capitolo si è salvato, perché pubblicato su una rivista, Protoporia tou Iofyllis. Ho bruciato tutto il resto. Perché, in un momento di autocoscienza, ho visto che stavo mentendo, quello che dicevo non era vero. E questa esperienza mi costò così tanto che dal 1930 mi rimisi a scrivere un romanzo ma ci impiegai venticinque anni“, ricorderà lui stesso, anni dopo.
Maggio: la sua prima poesia (“Pot-pourri”) viene pubblicata su Alexandrian Art (fol. 5). In questo decennio, fino alla guerra, pubblica testi originali e traduzioni sulle riviste Panagyptia, Alexandrian Art, Protoporia, Protoporoi, Nei Protoporoi, Neohellinika Grammata, ecc.
10 luglio: incontra Kavafis. Seguiranno altri incontri, di cui scriverà: “Se conto le ore che ho passato con lui, non ne trovo più di dodici o tredici al massimo. Alle nove o alle dieci eravamo soli. Erano i [momenti] migliori.” E aggiunge: “Da allora non l’ho più rivisto. Sono stato subito attratto da altri orizzonti. Uno sciocco fanatismo non mi permise di cercare un nuovo incontro tante volte mentre tornavo ad Alessandria. Un pomeriggio, al Cairo, per strada, seppi che era morto. In quei giorni Hitler, ora cancelliere, stava pacificando la grande ondata di terrorismo in Germania. Se qualcuno mi avesse detto che un giorno avrei dedicato tre anni allo studio e alla ricerca delle fonti e delle circostanze della poesia di Kavafis, lo avrei considerato pazzo” [si riferisce alla sua opera: Kavafis e la sua epoca]. Nello stesso periodo entra in contatto con il movimento comunista. Il centro di dibattiti ideologici e politici è il negozio di stoffe del pioniere comunista del villaggio Sakellaris Giannakakis. La compagnia che frequentava quel posto era [composta da] G. F. Pieridis, il musicologo e scrittore Stavros Karakasis, il pittore Giorgos Dimou, Lampis Rappas, ecc.
1933
Suo padre, affetto da tubercolosi, viene trasferito in un sanatorio in Libano. Come primogenito, Yiannis si fa carico degli oneri finanziari della famiglia, che ora vivrà insieme alla nonna Paraskevoula ad Alessandria, nel quartiere del profeta Ilias, che sarà menzionato anche nella sua opera. Trascorrerà lì lui stesso le estati, quando finisce la stagione del cotone.
Ottobre: morte del padre.
1935
In Egitto viene fondata la Ligue Pacifique, un’organizzazione internazionalista antifascista, alla quale Tsirkas partecipa attivamente. A partire dall’anno successivo i comunisti egiziani cominciano ad organizzarsi in gruppi dai quali emergerà in seguito l'”Avanguardia Antifascista”. Il gruppo è guidato dal poeta Theodosis Pieridis e Yiannis Hatziandreas. Contemporaneamente viene fondato il Gruppo dei Saggisti, al quale partecipano anche i due amici.
1937
Giugno: Matrimonio con Antigoni Kerasioti. Viaggia con la moglie in Cecoslovacchia, Italia, Austria, Francia e Grecia. La sua esperienza del soggiorno in Austria, il centro degli sviluppi politici dell’epoca, la Francia del “Fronte popolare” e la Grecia di Metaxa si rifletterà in poesie, racconti e nella trilogia “Città alla deriva”.
13-18 luglio: Partecipa alla II Conferenza Internazionale degli Scrittori per la Difesa della Cultura contro il Fascismo, a Parigi. Lì scriverà con Langston Hughes il “Giuramento” dei poeti a Federico García Lorca:
Nel tuo nome, Federico García Lorca,
che sei stato ucciso in Spagna per la libertà
della parola viva,
Noi, poeti di tutti i paesi del mondo,
parlare e scrivere nelle forme più diverse e variegate
le nostre lingue
prestiamo qui il giuramento comune,
che il tuo nome non sia mai dimenticato sulla terra,
e mentre ci sono tirannia e oppressione,
nel tuo nome
per combatterli
non solo con la parola
ma anche con la nostra vita.
Il “Giuramento” è promosso con l’aiuto di Aragon al Congresso ed è firmato da 40 autori in rappresentanza di 26 paesi. (In Tomi, n. 40-43/1978, è stata pubblicata la relativa foto del Theatre de la Porte Saint-Martin, dove il 18 luglio, ultimo giorno del Congresso, sotto il ritratto di Lorca, si pronuncia il “Giuramento”, che fu recitato da Aragon alla presenza di Robert Desnos, Tristan Tzara, Langston Hughes, Nicolas Gillien, Stratis Tsirkas e Carlos Pellicer). Nello stesso periodo viene pubblicata la sua prima raccolta di poesie, “Fellakhoi” in Alexandria, con la quale adotta definitivamente lo pseudonimo letterario Stratis Tsirkas. Il libro è dedicato “Al poeta T. Pieridis, incomparabile amico e compagno di viaggio”.
1938
Dicembre: viene stampata ad Alessandria la sua seconda raccolta di poesie “Il Viaggio Lirico”, dedicata ad Antigone.
1939
Giugno: assume la direzione della conceria di Mike Chalkousi, ad Alessandria. Rimarrà in questo incarico fino al suo insediamento in Grecia (1963).
1942
25 marzo: inizia le pubblicazioni Ελλην (Greco), la più importante rivista antifascista del Medio Oriente, che uscirà fino al 1948. L’editore è A. Kasigonis, mentre la redazione del primo periodo è composta da Stratis Zerbinis, Lampis Rappas, Stratis Tsirkas. Tsirkas usa anche lo pseudonimo Loukis Arapis.
Giugno: le truppe di Rommel si avvicinano ad Alessandria e Tsirkas con la moglie, la Pieridi ed altri, fugge in Palestina e lì resta fino a novembre: “Il nostro scopo, se gli inglesi avessero ceduto ancora terreno a Hitler, era di raggiungere in qualche modo l’Eufrate, e dall’Eufrate attraversare il Caucaso fino in Unione Sovietica, da qualche parte, insomma scappare piuttosto che cadere nelle mani degli hitleriani“. Sarà il mondo della Palestina a dargli il primo stimolo per scrivere il Η Λέσχη (Il Club): “Siamo arrivati in Palestina, per dirvi, senza documenti, niente. Io, la mia unica identità era un abbonamento permanente al tram! Una piccola foto sopra, nient’altro. Con questa carta sono entrato, ho varcato il confine. E anche il resto di noi. Quindi lì in Palestina non potremmo presentarci in nessun hotel ufficiale che richieda passaporti e cose del genere. Abbiamo cercato di metterci a nostro agio. Quindi è stata trovata una pensione. Prendemmo contatto con ebrei di sinistra che ci misero subito in fuga. Fummo mandati in una pensione, dove la signora che la gestiva era così aristocratica che trovò vergognoso chiedere la carta d’identità. Dovevi credere a quell’uomo. Quando ti dice che mi chiamo John, lo è, John lo è. Non ha chiesto documenti. È lì che mi sono ritrovato.”
1943 A gennaio viene fondata l’Associazione ellenica di liberazione (EAS), sul modello dell’EAM, nella quale Tsirkas sarà attivo come membro principale. Assume la direzione del settore di Alessandria e dal 1947 la responsabilità dell’intera organizzazione fino al 1950 quando chiederà l’esonero dall’incarico per dedicarsi all’attività di scrittore. Dall’anno seguente Ελλην (Greco) diventerà anche un organo dell’EAS con caporedattore T. Pieridis.
1944
In aprile, le forze armate britanniche e greche reprimono violentemente un movimento nell’esercito e nella flotta del Medio Oriente, fatto che, unito al rifiuto del movimento da parte della delegazione ufficiale dell’EAM-KKE in Libano, porterà influenzano profondamente Tsirkas. Poco prima di morire, infatti, in un discorso alla Libera Università di Hymettos (13 marzo 1973), sottolineerà: “Perché mi brucia, anche adesso dopo che ho scritto [si riferisce agli Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva], sulla questione di aprile. Ho già sperimentato “aprile” in modo molto forte e l’ingiustizia che è stata fatta alle persone che hanno combattuto e sacrificato – che oggi il contributo del movimento di aprile per l’unità nazionale non è stato ufficialmente riconosciuto… Questo mi ha portato a scrivere, per rivendicare aprile . Questo è il punto.”
A giugno la casa editrice di sinistra “Orizontes” pubblicherà la prima raccolta di racconti del popolo Alokoti e altri racconti. Durante tutta la guerra pubblicò testi sulla stampa clandestina, oggi difficilmente reperibili.
1945
Dopo la liberazione, inizia a collaborare con la Letteratura Alessandrina, i giornali del Cairo Parikos e Foni, mentre in Grecia scrive per Elefthera Grammata, Avgi e la Rivista d’Arte.
1946
Comincia a prendere appunti sul Η Λέσχη (Club), che riprenderà dopo ben 13 anni: “La guerra è finita, la guerra è finita – la pace. Una volta circolavano le poesie di Seferis. Appaiono prima su una rivista, Tetradio. E sopra c’è la dedica : “Gerusalemme, stato senza governo, / Gerusalemme, stato di rifugiati”. Lo sto leggendo, qualcosa mi dice. Lo scrivo nel diario di lavoro, questi due versi, dico sotto: “Ritratti da Gerusalemme”, e registro le persone che avevo conosciuto nella pensione dove avevo soggiornato, brevissimo, cioè quasi in stile telegrafico non richiedeva più di quattro pagine. Sono le persone che si trovano nel primo volume della Trilogia. Sto scrivendo questo, penso che sia giunto il momento: dopo aver fatto il piano, scriverò un romanzo. E mi è capitato di perdere questo taccuino. Avevo una casetta vicino al mare, lavoravo lì per isolarmi, e un giorno è entrato un ladro e ha raccolto tutto quello che aveva, le posate, le lenzuola… Ho perso anche il quaderno che avevo in valigia. L’ho perso. Poiché il taccuino era andato perduto, non mi venne in mente di procurarmi il romanzo. Tredici anni dopo, eccolo qui. La valigia era sotto il letto.” In ottobre, le poesie Penultimo Addio e l’oratorio spagnolo vengono pubblicate da “Orizontes”, libro per il quale Aim scriverà. Kourmouzios in Nea Estia: “Fin dai tempi del suo Fellachi (1937), Stratis Tsirkas era già un’unità poetica. Carne miserabile, sudore e fango e dolore umano, presenza profonda e competitiva della migliore sorte degli schiavi della terra e rabbia spesso e umorismo amaro, da quell’umorismo che ferisce e versa sale nella ferita: questi sono gli ingredienti di questa poesia romana. Tsirkas è un ribelle. Le rivoluzioni e le ideologie non vengono discusse quando si compone poesia. Se ne discute, quando si tratta di proclami eruditi o di articoli letterari. Accettiamo il “fatto dell’arte” così com’è, anche in mezzo al fanatismo e alle passioni civili. Tutte le ideologie hanno sempre un biglietto comune accettato nella filologia dell’epoca: l’arte… Tsirkas è un vero poeta…’.
1947
A novembre viene pubblicata la raccolta di racconti April is Harder (Horizontes). 1948 Pubblica su Alexandrini Literature nel 1948 lo studio “Il novelliere Demostene N. Voutiras”, dedicato a Timos Malanos. 1949 In aprile si reca a Parigi e poi si ferma qualche giorno a Zurigo, con la prospettiva di recarsi in Grecia. La sua missione di viaggio viene interrotta e torna in Egitto.
1950
Pubblica su Alexandrini Literature 1950 parte dello studio “Lo scrittore di racconti Nikos Nicolaidis”, che sarà pubblicato molto più tardi a Cipro, a cura di Lefteris Papaleontiou. Ha una stretta amicizia con Nikolaidis, apprezza il suo lavoro e pubblicherà diversi testi ad esso dedicati.
1954
Il sonno del mietitore e altri racconti vengono pubblicati ad Alessandria in gennaio. Per scrivere si isola ogni giorno, dopo il lavoro, in una piccola casa a Madara, un sobborgo di Alessandria.
1955
In gennaio inizia le sue ricerche su Kavafis. “La storia di questo studio inizia nel gennaio del 1955. Una sera, rileggendo “Le Termopili”, mi fermai ai versi: “coraggiosi quando sono ricchi, e quando/sono poveri, combattono coraggiosi più in piccolo”. Strano, mi sono detto. Cosa vogliono i ricchi e i poveri dai Trecento di Leonida?”, osserva in “Kavafis e la sua epoca”. È così che gli è venuta l’idea di indagare sullo sfondo moderno delle poesie di Kavafis. A dicembre presenta alla rivista Art Review il suo primo studio su Kavafis (“Le circostanze del grande no”, cap. 12).
1956
Scrive, nell’arco di dieci giorni, “subito dopo la nazionalizzazione del Canale di Suez, nel pieno dell’escalation e dell’ansiosa attesa del contrattacco delle Potenze che tutelavano gli interessi degli azionisti europei del Canale”, la novella “Noursdin Bomba”. “Un racconto pieno di gioventù e movimento, sull’insurrezione egiziana del 1919 contro gli inglesi”, aveva precedentemente descritto le sue intenzioni di scrittura a M.M. Papaioannou (lettera 27/8/1956), che addirittura provocò la vicenda, chiedendogli “un grande racconto per il giornale” (5/8/1956).
L’8 agosto, insieme al medico Iraklis Mashas e al pittore Menis Angelopoulos, firma un appello agli intellettuali inglesi e francesi affinché sostengano la prevenzione degli interventi violenti e il riconoscimento dei diritti sovrani dell’Egitto.
1957
Il 9 gennaio nasce il figlio di Kostis. Nel mese di aprile partecipa al Convegno di studi bizantini e greci moderni dell’Accademia delle Scienze di Berlino, con oggetto il bando “Mr. K. P. Kavafis: Aspettando i barbari. Fonti del poema e circostanze della sua composizione”. Nello stesso mese escono ad Atene Nuredin Bomba e altri racconti di Kedros, che d’ora in poi pubblicherà tutti i suoi libri, tranne alcune traduzioni.
1958
“La scrittura di Kavafis terminò il 18 febbraio 1958 alle ore 22.00. Ora copio e correggo. Poiché ho conservato il mio programma fino ad ora (3 giorni in cui sono caduto), lo terrò anche nella copia. Verrà digitato alla fine di aprile. Allora voglio, qui o in Grecia, dieci giorni di grande concentrazione spirituale per rivisitare tutto il libro in modo logico e musicale, mi capite. Se sei sicuro che entro un mese potrà essere stampato, e anche in una tipografia dell’umanità, allora ora posso dire lode a Dio, prendere fiato e… iniziare a preparare il materiale per il romanzo” (lettera 8 /3 /1958 a M.M. Papaioannou). Kavafis e la sua era verranno infatti completati ad aprile e usciti a settembre. Sulla questione di cosa rappresenti questo libro nel 1958, Dimitris Daskalopoulos rileverà, dopo aver sottolineato il contrasto tra l’interpretazione di Tsirka e il punto di vista di Malano, che pone al centro l’elemento erotico, che l’audacia ideologica dell’autore “viene principalmente a incoraggiare il pensato e indirizzarlo verso il fenomeno poetico di un’opera e di un uomo, che per anni era stato condannato come “poeta della decadenza”. Fino al 1958, la critica marxista, ogni volta che non tace su Kavafis, fugge e si sottrae. […] In altre parole, Tsirkas suggerisce che amore e politica non si escludono a vicenda. L’idea non è solo nuova per la sinistra del 1958, è quasi eretica; Inoltre, oltre ad essere un importante studio del poeta alessandrino, la scrittura del libro permise a Tsirkas di pianificare meglio le Città alla deriva. “Questo studio di cinquecento pagine, che mi ha richiesto cinque anni di ricerca e di riflessione sulla storia dell’insediamento e sul futuro delle comunità greche d’Egitto, mi ha aiutato in modo meraviglioso ad affrontare la composizione de le Città alla deriva. Innanzitutto, la disciplina sul lavoro. Poi, ispirato dal senso storico di Kavafis, ho rivolto lo sguardo non all’Egitto dei Tolomei (anche se anche per Kavafis è solo un punto di riferimento, uno specchio con cui parla delle cose del suo tempo), ma all’Egitto dell’espansione imperialista della Gran Bretagna al tempo della regina Vittoria. È così che ho capito meglio e ho imparato ad amare il popolo egiziano.”
1959
“Voglio buttarmi a capofitto in una storia, assorbirmi profondamente per non mangiarmi”, annota il 27 aprile nel diario della trilogia, dando inizio alla stesura di Η Λέσχη (Il Club). Quasi un mese dopo annota: “Non sono contento, vado piano, e soprattutto non so cosa ne sarà dei miei volti. Voglio dire, non ho un caso. Sì, ma non decido io il mio eroe centrale, cosa farò con lui, immerso nella politica, o lo lascerò indovinare senza mai nominarlo?”, scrive il 21 maggio nel suo diario, che cattura tutta l’ansia che lo occupa in questo periodo. A luglio gli viene assegnato il Premio statale per la biografia di Kavafis e della sua epoca.
1961
A gennaio esce Η Λέσχη (stampato nel dicembre 1960) e il mese successivo inizia Αριάγνη (Ariagni), la seconda parte della trilogia de Ακυβέρνητες Πολιτείες (Città alla deriva). A luglio viene espulso dall’organizzazione del KKE di Alessandria (Organizzazione dei Pionieri dei Greci d’Egitto) perché rifiuta di rinunciare a Η Λέσχη (il Club).
[…] Mi dicono:
– Ascolta qui. Il tuo Club diffama i combattenti popolari e il movimento. Devi rinnegarlo. Altrimenti…
– Fermatevi, dico loro, non state leggendo bene. E perché avete fretta? Adesso sto scrivendo la seconda parte, ce ne sarà una terza, se vivrò. Allora capirete meglio.
Ma furono irremovibili: “O rinunci al romanzo oppure…”. E dico loro:
– Assumetevi voi stessi la responsabilità. Io non brucio i libri.
Ma poi mi hanno detto che la decisione era già stata presa: “Oppure…o…”.
Allora ho anche risposto:
-Ciò che vedo lo testimonio. E’ una testimonianza. Non è mia coscienza prendere il mio cappello da questo chiodo e appenderlo ad un altro.”
In ottobre muore la madre. A dicembre viene pubblicato nel volume For Seferis lo studio di “A View of Deck Diary B”, dove viene dimostrato il rapporto delle poesie con personaggi ed eventi del Medio Oriente.
1962
In aprile pubblica su Art Review un ampio articolo dal titolo “La resistenza spirituale in Medio Oriente” (voci 87-88). Αριάγνη (Ariagni)i esce in autunno. 1963 In estate la conceria Chalkousi viene nazionalizzata e la famiglia Tsirka si trasferisce ad Atene. In ottobre inizia la collaborazione con la rivista Il Postino, inizialmente con la recensione di un libro. La cooperazione cesserà con l’affermazione della dittatura. A dicembre presenta “Una poesia sconosciuta di Kavafis” in occasione di un evento onorario per il poeta (1/12/62). È “27 giugno 1906, 14:00”, che si riferisce all’impiccagione di un giovane arabo da parte degli inglesi, una poesia che Tsirkas ritiene giustifichi la sua lettura del poeta. Nello stesso mese pubblica l’omaggio a Kavafy dell’Art Review (articolo 108), al quale lui stesso partecipa con uno schema della cronologia dell’Alessandrino.
1964
Markos Augeris critica Tsirkas con il suo articolo sulla rivista della Sinistra Ellenica “Alcuni problemi di ideologia e arte. (Osservazioni sull’opera di Str. Tsirkas)”, un fatto che porterà a intensi scontri ideologici nello spazio della sinistra, che, secondo lo storico Philippos Ilioù, alla fine si è concentrato su “problemi che andavano oltre il romanzo e il suo autore, tuttavia quest’ultimo, con i suoi atteggiamenti e i suoi silenzi, divenne, per un’epoca lunga e turbolenta, il simbolico punto di riferimento in una lotta che aveva altri orizzonti e altri obiettivi. E comunque non letteratura, o non solo letteratura […]” (Corrispondenza di Foulas Hatzidakis-Stratis Tsirkas).
1965
In aprile redige l’Epilogo del Pipistrello, ultimo volume della trilogia, che uscirà nell’ottobre dello stesso anno. Nel gennaio dell’anno successivo Markos Augeris fa marcia indietro, dichiarando il suo “mea culpa”. Vacanze estive a Skyros, dove d’ora in poi trascorrerà le sue estati. Finché dura un sospiro, di Ann Philip, nella sua traduzione, è pubblicato dalle edizioni Themelio.
1966
Inizia una collaborazione regolare con Il Postino, dove ora scrive inchieste sociali e articoli prevalentemente politici che alimentano la rubrica “L’attualità internazionale”, che si firma Fotis Malygos, pseudonimo che aveva già utilizzato per il greco del dopoguerra. Nello stesso anno, insieme ad altri intellettuali, firmerà una protesta contro la condanna degli scrittori G. Daniel e A. Siniavsky in Unione Sovietica (febbraio) e per i bombardamenti di Hanoi (giugno). A dicembre viene pubblicata la raccolta Sulla scogliera e altri racconti.
1967
Nel mese di maggio la dittatura di aprile[2] vieta la circolazione di Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva. Tsirkas, come molti altri scrittori, smette di pubblicare i propri testi, reagendo così alla censura preventiva imposta dalla dittatura. Durante questo periodo circolano solo le sue traduzioni. Aderisce al Fronte Patriottico Antidittatura (PAM).
1968
Vengono pubblicate le sue traduzioni: Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe (Eridan ed.), Malcolm Lowry, Il sentiero della fontana (Kedros), Pierre Jean Jouv, Negli anni profondi (Kedros) e Le favole di Esopo (Edizioni d’oro).
1969
Dopo la scissione del KKE, aderisce al KKE dell’ interno, poi diventa Membro del Consiglio Nazionale della PAM. Vengono pubblicate le sue traduzioni: Cesare Pavese, Ragazze sole (Kedros), Il meraviglioso mondo dei fratelli Grimm (fiabe, edita da Gli amici del bambino), Stendhal, I Cenci – 1599 (Kedros). Nell’Enciclopedia Universalis pubblica le voci su Andreas Calvos e Kostantinos Kavafis. Nel suo diario annoterà l’8 ottobre: «Sono ormai tre anni che sono tormentato, ma anche riscaldato, dal desiderio di scrivere un nuovo romanzo. All’inizio lo vedevo in un unico volume: audace, romantico, ateniese, con il mondo folle e tragico degli espatriati, che qui trovarono una “nuova” patria, una? Una soluzione ai loro problemi individuali o alla loro riconnessione con il senso della vita che era stato prosciugato dalla meccanica “civiltà” del loro luogo. Poi dentro di me il progetto ha ripreso la forma di una trilogia – gli eventi sono arrivati, vedete – ho ricominciato a pensarlo come storico-politico, non una continuazione dei volti de le Città alla deriva, non lo stesso spazio, non le stesse nostalgie, non la stessa tecnica. Le mie esperienze si accumulavano a poco a poco, i momenti squisiti – quelli in cui dici, mentre li vivi ancora: “Che illuminazione! Sì, questo dovrebbe essere salvato, inserito nel romanzo.”
1970
A gennaio gli viene conferito il patrocinio della Fondazione Ford. Sono in circolazione sue traduzioni: Erasmo, Morias ekomion (Eridanos), Pietro Livio, Il tono della voce di Seferis (Ikaros). Dopo la revoca della censura preventiva, vengono pubblicati i Diciotto Testi, espressione dell’opposizione del mondo intellettuale alla dittatura. Tra i pionieri della pubblicazione, Tsirkas partecipa con il racconto Alaxokairia, che, come altri del volume, sarà tradotto in diverse lingue straniere. Tsirkas parteciperà ad entrambi i volumi dei Nuovi Testi che usciranno l’anno seguente come continuazione del movimento dei Diciotto Testi.
1971
Kavafis e il suo tempo viene pubblicato in una seconda edizione in agosto. La morte di Seferis (20 settembre) sconvolge Tsirkas, che pochi giorni dopo pubblica su Vima il testo commemorativo Gli ultimi giorni (26 settembre). A novembre esce in francese Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva, tradotto da Catherine Lerouvre e Chrysas Prokopakis, e riscuote un enorme successo nei paesi francofoni. A dicembre esce Il politico Kavafis.
1972
Viene pubblicato il libro Una primavera italiana di Emmanuel Robles, nella sua traduzione. A febbraio Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva vince il premio per il miglior libro straniero in Francia e Tsirkas si reca a Parigi per riceverlo.
1973
Partecipa alla redazione della rivista antidittatura La Continuità, che interromperà la sua diffusione dopo i fatti del Politecnico[3]. In Francia, insieme ad altri suoi racconti, con il titolo viene pubblicato L’homme du Nil (Nouredin Bomba) nella traduzione di Catherine Lerouvre. A dicembre escono i diari della trilogia Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva.
1974
Negli USA viene pubblicato il libro Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva, tradotto da Kai Tsitselis. Scrive la prefazione de l’Archivio della stampa della resistenza illegale 1967-1974 pubblicato dal KKE interno.
1975
A settembre esce in Argentina la traduzione spagnola di Η Λέσχη Il Club, di Miguel Castillo Didier. L’anno seguente la trilogia si completerà in spagnolo con l’uscita del terzo romanzo: il Pipistrello. Partecipa agli eventi del Mese Greco a Londra (5 novembre-5 dicembre). Segue un viaggio a Parigi, dove vengono organizzati con lui incontri e colloqui sul suo lavoro.
1976
Αριάγνη (Ariagni) circola in Argentina, tradotto da Castillo Didier. In ottobre viene pubblicata La primavera perduta, la prima parte di una nuova trilogia che aveva pianificato con il titolo Vent’anni ma che non ha fatto in tempo a completare. Questa trilogia coprirà storicamente anche il periodo della dittatura: “Nella Primavera perduta ho avuto molte più difficoltà. E ho avuto difficoltà perché gli eventi erano molto vicini. È terribile il timore, che preoccupa chi scrive, delle critiche dei presenti, delle persone che hanno vissuto lo stesso evento. Panico terribile. “Dai! -mi dirà qualcuno – le cose non stanno così …” Il funerale di Petroulas[4] ad esempio. È fantastico, cerco il più possibile di essere nella verità artistica e allo stesso tempo di essere nella verità della realtà, cioè di non distorcere eventi, persone o personaggi. Ecco, in Primavera perduta era più difficile andare avanti, forse è anche una questione di età. Sono vecchio e non scrivo più come una volta, sai?”
1977
Il 6 febbraio firma un messaggio di solidarietà con i Cechi della Carta 77. Nuredin Bomba esce in un’edizione separata, senza gli altri racconti.
1978
Esce il volume consolidato I Racconti Brevi.
1979
Durante l’anno scrive ricordi del suo amico Nikos Kavadias che vengono pubblicati sulla rivista Antì. Saranno inclusi successivamente, insieme ai testi di Alexandros Argiriou, Giorgos Ioannou e Dinos Christianopoulos, nel libro Sette testi su N. Kavadia (edito da Polytypo), che uscirà nel 1982 a cura di Andias Frantzis. All’inizio di giugno si reca a Barcellona insieme ad altri scrittori antidittatoriali, invitato dal Dipartimento di Studi Greci dell’Università, per un incontro di intellettuali della resistenza greci e spagnoli, sotto gli auspici del Governo della Catalogna, del Comune di Barcellona e la Fondazione Juan Mirò. A luglio esce per la E.L.I.A. il libro di Katerina Plassaras Stratis Tsirkas. Bibliografia 1926-1978. In ottobre viene pubblicato nella sua traduzione il libro di Ann Philip Un’estate vicino al mare.
1980
Il 27 gennaio muore all’Ospedale Ippocratìo. Il 28 maggio il Centro Spirituale del Comune di Zografou organizza un evento onorario per il Tsirkas con relatori Titos Patrikios, Pavlos Zanna e Chrysa Prokopakis. Il libro The Ungoverned States di Stratis Tsirkas e la rivista 1960-1966 sono pubblicati da Kedros, a cura di Chrysas Prokopakis.
1982
Il Beaubourg rende omaggio a Tsirkas con conferenze, proiezioni e una mostra dei suoi manoscritti.
1983
Iniziano le riprese di una serie televisiva in dodici episodi basata sugli Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva, coprodotta dalla ERT con la francese TF1 e diretta da Robiros Manthoulis (1983-1986). La serie verrà trasmessa quattro volte in Grecia e cinquanta volte in Francia.
1985
Viene pubblicato il libro di Chrysa Prokopakis, Sulle tracce di Stratis Tsirkas. Disegno della sequenza temporale (Kedros).
1986
Il 13 gennaio, nella sala funeraria della Società per lo studio della cultura e dell’educazione greca moderna della Scuola Moraitis[5], viene inaugurata una mostra dal titolo Stratis Tsirkas (1911-1980) e vengono organizzati tre dibattiti pubblici sui temi: “Egitto: il luogo, le lotte politiche, i compagni”, “Città alla deriva: storia di un romanzo” e “Kavafis e i suoi critici”, che uscirà nel 1988 nel bollettino della Società. Nel mese di ottobre la mostra si è trasferita a Nicosia (Centro Culturale del Comune di Nicosia), dove è stata anche accompagnata da discorsi e dibattiti.
1993
Viene girato La primavera perduta per la televisione di stato (a cura di Marios Pontikas, regia di Christoforos Christofis).
1994
Viene proiettato un documentario sulla sua vita e sul suo lavoro, diretto da Kostas Katsaropoulos e sceneggiato da Daniel Blo, basato sulla Cronologia di Chrysa Prokopakis.
1995
Il documentario Stratis Tsirkas in prima persona di Takis Hatzopoulos, scritto da Chrysas Prokopakis, viene proiettato nello spettacolo Dietro le scene della ERT.
1998
La biblioteca personale di Stratis Tsirkas, donata dalla moglie dello scrittore, Antigonis Hatziandrea, viene ceduta al Centro Nazionale del Libro (E. KE. BI.). La collezione comprende 3.000 volumi di libri e periodici in lingua greca e straniera, comprese rare edizioni del XIX e XX secolo con note manoscritte dello stesso Tsirkas, nonché dediche all’autore di altri scrittori ed è a disposizione del pubblico per studi in loco e ricerca. Inoltre, sul sito dell’E.KE.BI., sono state pubblicate per la Biblioteca le sei tesi di laurea preparate per il corso di Filologia Greca Moderna presso il Dipartimento di Filologia dell’Università di Creta durante l’anno accademico 2003-2004, con il professore responsabile Sig. Alessio Politis.
2000
In occasione del 20° anniversario della morte di Tsirkas e del quarantesimo anniversario della pubblicazione di Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva, la Società degli Amici di Stratis Tsirkas e il Centro Nazionale del Libro hanno organizzato una conferenza di tre giorni in suo onore (3-5/11 /2000).
2001
L’ottavo simposio letterario internazionale “Kavafeia” organizzato al Cairo (26-28 marzo) ha come tema Stratis Tsirkas: il realismo egiziano del modernismo greco.
2005
Ακυβέρνητες Πολιτείες Città alla deriva, a cura di Chrysas Prokopakis, viene pubblicato in una nuova edizione commentata. Dedica alle Letture dell’alba (box 119, 3/4/2005), a cura di Yiannis Papatheodorou.
Fonti:
– Chrysa Prokopakis, Sulle orme di Stratis Tsirkas. Disegno cronologico, Kedros, Atene 1985.
– Stratis Tsirkas: nel laboratorio del romanziere, (a cura di Chrysa Prokopakis), Diavazo, num. 171/1987, pp. 26-36.
[1] La Scuola Abeteios è una scuola greca del Cairo, in Egitto, fondata nel 1855 da una donazione di benefattori siriani di origine greca, i fratelli Abbet (Raffaello, Anania e Georgiou), di cui porta il nome. L’inaugurazione della Scuola avvenne nel 1861. Successivamente fu redatto il regolamento di funzionamento e iniziarono ufficialmente i corsi e da allora è uno dei centri spirituali dei Greci d’Egitto.
[2] 21 aprile 1967 Colpo di Stato militare in Grecia.
[3] La rivolta del Politecnico di Atene inizia il 14 novembre 1973 e termina dopo tre giorni con una feroce repressione ma anche con una grande partecipazione popolare in funzione anti-Giunta militare. L’evento segnò l’inizio del crollo della dittatura dei Colonnelli
[4] Si riferisce alle grandi manifestazioni popolari che avvenute in occasione del funerale di Sotiris Patroulas, ucciso della polizia iol 21 luglio del 1965 in scontri di piazza a favore della democrazia ed in difesa del risultato delle elezioni del 1964, contro i tentativi golpisti di Re Costantino (in ordine all’applicazione dell’Art. 114 della Costituzione).
[5] Scuola privata ateniese di antiche tradizioni, Si trova a Psychico, un sobborgo a nord della capitale greca. Il suo insegnamento è propedeutico all’accesso all’università. È una delle più grandi scuole private di Atene per numero di iscritti, con 1700 studenti e 240 insegnanti tra scuola materna, elementare, media e superiore.