Sono passati 57 anni dall’assassinio dell’attivista delle Pace, parlamentare dell’EDA (Ενιαία Δημοκρατική Αριστερά, Sinistra Democratica Unita) e combattente per la democrazia e la giustizia sociale, Grigoris Lambrakis (Γρηγόρης Λαμπράκης).
Lambrakis, partigiano durante la seconda guerra mondiale, grande atleta e vincitore dei Giochi balcanici ed in seguito attivista per la pace nel mondo, era già ben noto a livello internazionale per la manifestazione pacifista del 21 aprile 1963 che consisteva in una marcia da Maratona ad Atene. La polizia greca, intervenuta alla manifestazione, arrestò tutti i partecipanti, tranne Lambrakis, che era protetto dall’immunità parlamentare. Allora lui marciò da solo tenendo in mano la bandiera col simbolo della pace.
La sera del 22 maggio 1963 durante una manifestazione nel centro di Salonicco, Lambrakis fu brutalmente picchiato da paramilitari che avevano la copertura della polizia. Egli morì, a seguito delle percosse, la mattina del 27 maggio all’ospedale.
La sua morte provocò un’ondata di indignazione anche a livello internazionale ed avviò una serie di grandi manifestazioni popolari che rafforzarono l’influenza dell’EDA contro i tentativi golpisti del Re Costantino.
Nel nome di Lambrakis, con il motto Ο Λαμπράκης ζέι (Lambrakis è vivo) e col simbolo Z (ζέι), la gioventù greca (i cosiddetti lambrakìdes, organizzati nel Movimento democratico Giovanile Grigoris Lambrakis (Δημοκρατική Κίνηση Νέων Γρηγόρης Λαμβράκης [ΔΚΝΓΛ]), animarono le grandi manifestazioni popolari in Grecia fino al 1967, quando il Colpo di Stato dei Colonnelli fermò, per qualche anno, lo sviluppo della democrazia.
Il magistrato Christos Sarzetakis (Χρήστος Σαρτζετάκης) giudice del processo che seguì l’omicidio di Lambrakis, indagò a fondo e riuscì a dimostrare che si trattava di un assassinio ordito dai vertici della polizia. Lo scandalo che ne conseguì portò alla caduta del Governo conservatore in carica, presieduto in quel momento da Costantino Karamanlis (Κωνσταντίνος Γ. Καραμανλής) fondatore del partito di destra ERE (Εθνική Ριζοσπαστική Ένωσις: Unione Radicale Nazionale). Alle elezioni anticipate, che avvennero subito dopo, l’ERE fu duramente sconfitto, passando dal 47% al 15% dei voti e Karamanlis se ne andò in esilio volontario a Parigi. Quattro anni dopo, con il Colpo di Stato dei Colonnelli, riprese forza la repressione militare fascista. Anche il giudice Sarzetakis, richiamato in patria dai suoi studi all’estero, finì arrestato, torturato e imprigionato fino al 1971, anno in cui fu rilasciato a seguito di pressioni dell’opinione pubblica internazionale. La sua figura divenne molto popolare, al punto che, dopo la sconfitta dei Colonnelli ed il ritorno della democrazia, fu eletto Presidente della Repubblica Greca e restò in carica dal 30 marzo 1985 al 4 maggio 1990.
L’assassinio di Lambrakis ispirò lo scrittore Vasilis Vasilikòs, che scrisse lo stesso anno il suo romanzo politico Z, che ebbe un grande successo e fu tradotto in 32 lingue, ed il regista Costa Gavras, che diresse il film (quasi un documentario) Z L’Orgia del potere (1969), con Yves Montand (nel ruolo di Lambrakis), Jean Luis Trintignant (nel ruolo del Giudice Sarzetakis), Irene Papas (nel ruolo della vedova di Lambrakis) e Renato Salvatori (nel ruolo del paramilitare omicida).